Mister Pizzino: «Il titolo dei miei Giovanissimi è stato un capolavoro. Ora sotto con la fase nazionale»

Un successo nato da lontano. Figlio di tante difficoltà. Non era facile riprendere a fare calcio dopo uno stop durato praticamente due anni e con dei ragazzi completamente disabituati alle misure ed ai ritmi del calcio a 11. Quello fatto dai Giovanissimi Under 15 della Morrone è stato un percorso che, proprio per questo, è stato ancora più soddisfacente. E con mister Gigi Pizzino, abbiamo ripercorso tutta l’annata culminata con il successo di Catanzaro contro la Gioese ai calci di rigore sabato scorso, ma non ancora finita. Sabato infatti inizierà la fase nazionale: si gioca a Palermo.

Mister partiamo dalla fine. Cos'ha provato al calcio di rigore di De Luca? Ci racconti la sua gioia e le emozioni della finale.
«Un’emozione unica e una gioia incontenibile. Ho rivissuto tutto l’anno trascorso con i ragazzi e i miei 12 anni da allenatore del settore giovanile. Rispetto alla semifinale con la Segato, interpretata alla grandissima, abbiamo sentito troppo la finale contro la Gioiese e ne ha risentito la prestazione. Ma il nostro cuore immenso e la nostra tenacia hanno avuto il sopravvento, permettendoci di compiere un vero e proprio capolavoro. Ci hanno dato morti e sepolti e per due volte ma ci siamo rialzati alla grande nel recupero. La posta in palio era altissima ma quello che conta é che alla fine abbiamo fatto la storia. Il nostro valore lo abbiamo dimostrato nel percorso lungo 10 mesi».

Questa vittoria è per qualcuno in particolare, a chi la dedica?
«Questa vittoria ha tante dediche perché é il punto più alto che ho raggiunto da allenatore, in mezzo a tantissime altre soddisfazioni. Ma la dedica particolare da parte mia e della squadra va a Nonno Ciccio, il nostro grande tifoso e nonno di Emanuel Natoli, che ci ha lasciato all'improvviso. Nonostante la sua assenza fisica, abbiamo percepito la sua presenza alle finali e in particolare nei minuti di recupero. Dall’alto sono sicuro ci abbia dato la forza per segnare. La dedico a lui ed alla sua famiglia con tanto affetto».

Quando ha creduto che la Morrone avrebbe potuto addirittura vincere il titolo regionale?
«La mia squadra durante il percorso ha lavorato con passione e sacrificio migliorando settimana dopo settimana e rispondendo sul campo a chi ci sottovalutava all'esterno. Il trionfo nel girone è arrivato in maniera impeccabile, al termine di un percorso netto. La partita più difficile e importante, il vero esame di maturità, é stata la semifinale contro la Segato. Lì ho capito che stavano per scrivere la storia in maniera indelebile».

Che percorso è stato il vostro? Quali sono stati i momenti di maggiore difficoltà?
«Il nostro é stato un percorso iniziale in salita ripida. Una squadra con l'ossatura composta da ragazzini del 2008 al primo approccio con il calcio a 11 dopo due anni di Covid e di fermo. Il primo mese di campionato é stato duro. Dopo la vittoria nel derby alla Pro Cosenza, la squadra ha preso consapevolezza dei propri mezzi e non ci siamo più fermati. I miglioramenti tecnici individuali e di prestazioni collettive sono arrivati in maniera esponenziale. Tutti nell'alveo di un grande gruppo unito e compatto che si é divertito insieme».

Ora fase nazionali. Dove pensa che possono arrivare i suoi ragazzi?
«La fase nazionale é uno stimolo importantissimo perché ci confronteremo con realtà completamente diverse dal nostro contesto. E sarà un mezzo indispensabile di crescita e stimolo a migliorare ulteriormente dal punto di vista dell'approccio alla gara. Sono convinto che daremo il massimo con l'obiettivo di accumulare esperienza e voglia di raggiungere nuovi step formativi. Inizieremo sabato a Palermo contro i ragazzi del Calcio Sicilia. Poi, ospiteremo l’Invicta Matera. Saranno certamente due sfide molto interessanti».

Che progetti ha Gigi Pizzino per l'anno prossimo o per il futuro? Le piacerebbe prima o poi confrontarsi con una prima squadra o pensa che il suo habitat naturale sia quello dei giovani?
«Io sono a disposizione, con grande passione e umiltà, della grande società Morrone e del responsabile dell'area tecnica Mister Guzzo. Al momento posso dire con certezza che il mondo giovanile é il mio habitat naturale. La soddisfazione di vedere nascere una squadra per la prima volta in un campo ad 11, vederla migliorare e poterla seguire con passione non ha eguali. La sincerità, la passione e la spontaneità dei ragazzi poi, lontano da interessi economici del calcio degli adulti, è ineguagliabile e regala emozioni autentiche, uniche per quello che è il mio punto di vista».