Nagore, tango argentino per la Morrone. Il centrocampista si veste di granata
A.C. Morrone comunica di aver completato l’iter burocratico per tesserare il calciatore Mariano Nagore. Centrocampista argentino classe 1998, ha trascorso gli ultimi sei anni con l’Union de Santa Fe. E’ alla sua prima esperienza in Italia, ma si era aggregato alla squadra già da un mese in attesa dell’ok definitivo da parte della federazione ed ha partecipato a tutta la fase precampionato. Ad annunciarne con orgoglio l’ufficialità è il direttore sportivo Roberto Principe che ha lavorato alacremente affinché firmasse con il club.
«Crediamo molto in lui perché ha le caratteristiche giuste per dare manforte e sostanza al pacchetto mediano - spiega il ds - E’ un elemento dotato di grande forza fisica, ma non dispiace neppure dal punto di vista tecnico. Il suo tesseramento indirizza il mercato della Morrone verso la conclusione, con il club che resterà vigile per cogliere le occasioni che lo stesso offrirà. L’organico ha già una sua fisionomia, siamo pronti per il primo impegno stagionale di Coppa Italia ad Acri».
Dal canto suo Nagore è entusiasta della nuova avventura. «E’ la prima volta che gioco lontano dall’Argentina - dice - ma so cosa sia l’ambizione. Sono cresciuto nell’Union de Santa Fe e non vedo l’ora di mettermi alla prova in un nuovo campionato. Ho scelto la Morrone perché è una società organizzata, ho conosciuto persone molto serie e ritengo fosse la classica opportunità da cogliere al volo».
Nagore ha disputato tutte le amichevoli sostenute fin qui dalla squadra granata, comprese quelle con Crotone e Cosenza. «Sono un centrocampista a cui viene chiesto di esprimersi con semplicità - continua - Le mie armi migliori sono il fisico e la corsa, il tecnico sta imparando a conoscermi. Stranges è un allenatore molto preparato, che cura i particolari. Cerca di correggere gli errori di ognuno di noi, impiegando tutto il tempo a sua disposizione: sono queste cose a fare la differenza a fine stagione. La lingua? Sto imparando l’italiano, ma le parole che servono in partita le ho già imparate. Spero di far parlare il campo».