Stranges: «Morrone, calma e sangue freddo. Il campionato insegna che...»

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E alla fine sorpasso fu. A 180’ dallo stop alla regular season, la Morrone si ritrova incredibilmente in vetta quando appena un mese fa erano 10 i punti di distacco dal Sambiase. La vittoria di Amantea e la concomitante caduta dei giallorossi a San Fili ha scritto l’ennesimo capitolo del campionato. «E’ stato un epilogo inaspettato - dice Stranges - Sono sincero: in panchina vivevamo con pathos l’assedio dei padroni di casa e resistevamo dell’assalto dei blucerchiati. Poi, ad un certo punto, ci ha distratti un boato in tribuna proveniente dai nostri tifosi. Pensavo ad un pareggio, invece era ben altro…».Domani riprenderanno gli allenamenti in casa granata e il tecnico ha le idee ben chiare su come rivolgersi ai suoi calciatori: «Dirò loro che sapevamo di avere davanti a noi quattro finali e che due le abbiamo vinte. Ne mancano altrettante. La storia di questo torneo, però, deve farci pensare tanto e darci la consapevolezza che può succedere ogni cosa. Affronteremo la quinta e la terza della classe, due compagini di un certo rango. Quanto accaduto al Sambiase deve servire di insegnamento per tutti noi a non dare mai nulla per scontato. Non ho paura che qualcuno possa rilassarsi, ma è il momento più difficile da gestire: siamo in apnea, respireremo a bocce ferme».Singolare che a favorire la Morrone sia stato un gol realizzato in pieno recupero da un ex, da un attaccante che nella scorsa stagione ha realizzato 20 reti in Prima Categoria. «Per me Prete è un pupillo - evidenzia Stranges - Quando fui ingaggiato dal San Fili, Renato aveva chiuso con soli 5 gol, ma io dissi alla società che avrei puntato su di lui e che non volevo altri attaccanti. Con me centrò 23 volte il bersaglio in Promozione, pertanto non mi sorprende il suo rendimento. Anzi, quando a dicembre è andato via mi è dispiaciuto molto».Prima che la Morrone giocasse ad Amantea, i dirigenti hanno inteso prolungare il rapporto lavorativo con il tecnico fino al 2020. «Per me è stato un gesto inaspettato come tempistica - ammette il trainer - ma indubbiamente mi ha fatto grande piacere e mi riempie d’orgoglio. Il club bada molto ai risultati, ma nel mio caso e in quello del ds Principe si è scelto di pesare anche il lavoro quotidiano».La partita di Amantea ha fatto il verso a quella di San Marco e Stranges c’ha messo del suo. «Domenica ha influito molto il terreno, ma in questo momento sull’esito finale incidono mille fattori, non ultimi quelli psicologici e motivazionali. Con il 4-4-2 abbiamo rinunciato un po’ al fraseggio badando maggiormente alla concretezza, abbiamo segnato due volte e fallito un paio di nitide occasioni. Stiamo migliorando in compattezza e intensità, ma sono certo che possiamo dare di più dal punto di vista del gioco. Anzi, dobbiamo farlo in vista dei prossimi appuntamenti. I singoli? A parte che per il match-winner Maio, fatemi spendere due parole per gli under D’Acri e Raimondo».Per la 29esima giornata toccherà alla Rossanese fare tappa a Cosenza. «Voglio che si continui a focalizzare partita dopo partita e basta - taglia corto l’allenatore - Non esiste pensare alla Vigor Lamezia in questo momento, avremo tre settimane per farlo. Gli ionici sono la sorpresa del campionato, sono una squadra piena di giovani e dal valore importante. All’andata disputammo i 90’ più belli della stagione e sarà difficile ripeterli per la tranquillità dei rossoblù. Cosa spero che avvenga da qui alla fine? Che la Morrone raccolga quanto ha seminato da luglio lavorando sodo e che la fortuna ci aiuti senza voltarci le spalle. Siamo padroni del nostro destino».