Granata: «Morrone, prenditi ciò che il campo ha già decretato»

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Roberto Granata ha scodellato in mezzo alle aree di rigore avversarie 17 assist vincenti. Calci di punizione e angoli taglienti per la testa delle torri, sono state nel corso della stagione delle armi non convenzionali di cui Stranges si è dotato. Per un terzino invece sono numeri incredibili, che si aggiungono al gol realizzato contro la Juvenilia. «Al di là delle statistiche - evidenzia - sono molto soddisfatto a livello personale per aver dato al collettivo un certo tipo di contributo e di essere stato utile alla causa».[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=Jgo6e8dgSyQ[/embedyt]Granata è il capitano della Morrone con cui ha giocato 98 partite ufficiali e vinto tre campionati dal giorno della sua rinascita. Il momento più bello, però, a sentirlo deve ancora arrivare. «Ci sono molti ricordi che mi legano a questo club e che custodisco gelosamente. Ogni anno è sempre più difficile arrivare primi, farlo di nuovo sarebbe un sogno e lo sarebbe anche toccare quota 100 nella post-season».Nella sua carriera ha sfiorato l’esordio in Serie B, proprio contro il Cosenza, nel 2003 quando era un giovane rampante della Primavera del Genoa. Le dinamiche del calcio poi lo hanno portato altrove. «Nel mondo del pallone non dipende soltanto dal valore del calciatore e se certi meccanismi non si incastrano tra loro, diventa dura. Io, ad ogni modo, sono contento di quanto ho dato e ricevuto» racconta senza malinconia.Indossando la fascia è prodigo di consigli per i suoi compagni e nello spogliatoio è il punto di riferimento per i più giovani. «Mi piace parlare con gli under e confrontarmi loro - racconta - Sono del parere che per metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio vanno creati i giusti presupposti fuori dal rettangolo di gioco. Con gli elementi più grandi, invece, cerco sempre di fare gruppo per serrare le fila».E’ iniziata la settimana che porterà Granata (e i granata) a dare l’assalto alla promozione sul campo della Vigor Lamezia. La doppia sosta è ormai alle spalle e nessuno può permettersi distrazioni di alcuna sorta perché un pareggio non servirebbe a niente. «Per tutta la famiglia della Morrone è l’occasione per dimostrare che ciò che stanno cercando di toglierci e che abbiamo meritato sul campo ci appartiene. Saranno 90’ in cui dobbiamo dimostrare il nostro valore e la nostra forza».Granata per chiudere lancia un monito alla Morrone e indica quella che a suo avviso è la strada giusta per vivere l’ennesimo pomeriggio di gloria. «Parlare di organizzazione societaria sarebbe ridondante: è stato sottolineato tante volte. Dopo il ko con il Sambiase abbiamo pensato soltanto a noi stessi, certi che il lavoro avrebbe ripagato gli sforzi profusi. Con che approccio arriveremo al D’Ippolito? Non c’è bisogno di caricare ulteriormente l’appuntamento: ci giochiamo un’intera stagione di sacrifici in una sola gara, chiunque troverà dentro di sé gli stimoli giusti».